L'altro giorno pubblico un pezzo di un grande talento musicale che ci ha lasciati ormai da più di trent'anni e ieri danno la triste notizia della morte improvvisa di un'altro genio della musica italiana.
Lucio Dalla, cantante eccentrico e particolare, esponente di una musica poco catalogabile. Ha spaziato su più generi, osando sempre e rischiando in proprio. Qui sta il vero artista.
Negli anni '70, con De Gregori e Ivan Graziani (un altro grande talento, mai abbastanza considerato), hanno scritto e suonato pezzi importanti. Tenevano concerti, se così si possono chiamare, molto 'famigliari' e quasi intimi, in locali che parevano un misto di piano bar, (che è anche titolo di un brano di De Gregori) e balere. Quasi feste dell'Unità :-)Guccini con il fiasco in mano ci andava a nozze. Altri tempi, nei quali si badava più al contenuto che non alla forma o all'apparire.
Quando contava più la statura interiore dell'artista che non la bellezza esteriore dell' artista? di oggi.
Creativi per vocazione, più che per necessità.
Ora è in allegra compagnia, insieme a gente 'giusta': De Andrè, Ivan Graziani, Rino Gaetano, Pierangelo Bertoli, Lucio Battisti e perché no, magari anche donne di talento come, Mia Martini, Gabriella Ferri, più ovviamente tanti altri. Non me ne vogliano i non citati :-)
Non tutte le sue canzoni mi facevano impazzire. Tanto per capirci, se di un De André, su 10 brani, almeno 8 me li appenderei alla parete della mia stanza, di Dalla 3 o 4. Ma quelle stanno comunque molto in alto:
Brani come: Com'è profondo il mare
Oppure: 'Se io fossi un angelo', un testo superbo.
O ancora quando cantava: 'A Berlino ci son stato con Bonetti'. Poi non si sa' chi sia sto Bonetti. Sono io, ma vi assicuro che a Berlino con il Lucio non ci sono mai andato :-)
Di lui ho sempre apprezzato l' umiltà e disponibilità nei confronti dei media e soprattutto della gente comune.
Insomma, non se la tirava.
Non aveva paura della morte e da grande poeta qual'era, mi ha folgorato con questa sua citazione: 'la morte è soltanto l'inizio del secondo tempo.'
Mi sarebbe piaciuto chiedergli, quale ritenesse essere il primo tempo; non vorrei dare per scontata la facile considerazione che sia il tempo in cui viviamo. Magari questo è l'intervallo e il primo tempo è quello non 'vissuto'? in precedenza. Mah, chi lo sa' e soprattutto chissà come finirà questa partita.
Magari lui ora dalla'alto e da grande esperto di calcio e non solo, saprà già il risultato.
Una cosa è certa, non sarà un pareggio!
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